Come funziona un WC trituratore e le norme europee

I trituratori WC, o sistemi di sollevamento per acque nere, rappresentano una soluzione pratica e sempre più diffusa per creare un bagno anche dove non è presente uno scarico tradizionale a gravità. Ma come funziona un trituratore Wc?

Questi dispositivi permettono di scaricare le acque reflue in punti lontani dalla colonna fognaria, grazie a un motore che tritura e pompa i rifiuti attraverso tubazioni di piccolo diametro. Ma per essere installati correttamente — e per garantire efficienza e sicurezza nel tempo — è fondamentale rispettare le norme europee EN 12050-3 e EN 12050-4. Vediamo come funzionano questi apparecchi e cosa prevedono le normative.

Cos’è un trituratore WC e come funziona?

Un trituratore per WC è un dispositivo elettrico posizionato generalmente dietro il vaso sanitario o integrato nello stesso. La sua funzione è frantumare i residui organici e la carta igienica, per poi pompare le acque nere all’interno della rete fognaria tramite una pompa interna.

Il sistema è utile in tutte le situazioni in cui lo scarico non può avvenire per gravità, come:

  • Seminterrati o taverne
  • Bagni secondari lontani dalla colonna di scarico principale
  • Ristrutturazioni senza demolizione di pavimenti

A quali apparecchi può essere collegato?

Oltre al WC, alcuni modelli di trituratori — come il Saniexpert Mod. 450 — consentono il collegamento anche di utenze sanitarie aggiuntive, come:

  • Lavabo
  • Bidet
  • Doccia

Tuttavia, qui entra in gioco un aspetto fondamentale: le normative EN 12050.

Come funziona il Trituratore WC SaniExpert

Le norme EN 12050-3 e EN 12050-4: cosa dicono?

Queste due normative europee stabiliscono le caratteristiche tecniche e le modalità di installazione dei sistemi di sollevamento delle acque reflue:

  • EN 12050-3: riguarda gli apparecchi per il sollevamento di acque nere (cioè provenienti da WC).
  • EN 12050-4: si applica invece ai dispositivi per il sollevamento di acque grigie, ovvero acque reflue provenienti da lavabi, docce, lavatrici, lavastoviglie ecc.

Secondo la EN 12050-3, se un trituratore WC gestisce anche acque nere, è possibile collegare solo:

  • un lavabo
  • un bidet
  • una doccia

È assolutamente vietato collegare apparecchiature come:

  • lavatrici
  • lavastoviglie
  • altri elettrodomestici che producono scarichi ad alta temperatura o ricchi di detersivi

Perché è vietato collegare lavatrici o lavastoviglie?

Il motivo è sia tecnico che normativo. Lavatrici e lavastoviglie:

  • producono acqua molto calda, che può danneggiare le guarnizioni interne del trituratore;
  • scaricano detergenti aggressivi e residui grassi, che possono deteriorare i componenti della pompa;
  • generano picchi di scarico improvvisi e abbondanti, che possono causare malfunzionamenti, blocchi o allagamenti.

Inoltre, collegare elettrodomestici a un trituratore WC invalida la garanzia e può compromettere la sicurezza dell’impianto.

Quando servono più dispositivi separati

Se l’ambiente include sia un WC che una lavatrice o lavastoviglie, è opportuno installare due dispositivi separati:

  • Un trituratore conforme alla EN 12050-3 per le acque nere
  • Una pompa per acque grigie conforme alla EN 12050-4 per gli elettrodomestici

Questa è la soluzione corretta per rispettare le normative, evitare guasti e garantire la durata nel tempo dell’impianto.

Saniexpert Mod. 450: cosa puoi e cosa non puoi collegare

Il modello Saniexpert 450 è progettato per gestire acque nere e tre utenze sanitarie aggiuntive. È una soluzione compatta e affidabile, ma non può in alcun modo essere collegato a lavatrici o lavastoviglie.

Se hai bisogno di gestire anche scarichi da elettrodomestici, puoi valutare un modello dedicato alle acque grigie, da affiancare al trituratore WC, tipo il modello Sanisplit K2 e Sanisplit K3

In sintesi

I trituratori WC sono strumenti preziosi per la creazione di bagni in condizioni difficili, ma devono essere installati con attenzione. Le norme EN 12050-3 e 4 forniscono indicazioni chiare su cosa sia possibile collegare a seconda del tipo di acque reflue. Rispettare queste regole significa:

  • evitare malfunzionamenti
  • garantire la sicurezza dell’impianto
  • mantenere valida la garanzia del prodotto

Se stai progettando un nuovo bagno e vuoi capire qual è la soluzione più adatta alle tue esigenze, contattaci: il team di Sanisplit.it è a tua disposizione per consigliarti il sistema di sollevamento più sicuro ed efficace.

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